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  • Il nuovo numero del mensile "S" è disponibile online. Ecco un'anticipazione del contenuto. SOLDI-MAFIA-APPALTI. Porti, operazioni immobiliari, discariche, soldi e potere. Attraverso le intercettazioni, effettuate dal Ros, dell'ultimo summit della cupola di Cosa nostra, la giornalista Roberta Fuschi ricostruische la mappa degli appalti finiti nel mirino della mafia, con nomi e cognomi. E' un tassello importante dello speciale “Fucilate e affari” che, partendo dall'attentato al presidente del Parco dei Nebrodi Antoci, ripercorre ogni aspetto del nuovo asse mafioso che sta tentando di condizionare la vita dei siciliani. Per questo, venuta in possesso di documenti riservati, la giornalista Manuela Modica ha ricostruito le parentele al centro della mappa delle concessioni agricole, anche in questo caso, facendo nomi e cognomi di boss, pregiudicati e pericolosi esponenti della mafia rurale, quella che, sul solco tracciato dal boss Pietro Rampulla, allevatore e artificiere della Strage di Capaci, è sospettata di aver imbracciato i fucili e tentato di uccidere Antoci. Lo speciale comprende anche un'inchiesta sugli allevamenti gestiti dalla mafia, la macellazione clandestina e la brucellosi. Erika Intrisano traccia i contatti tra Tortoriciani e catanesi: droga, estorsioni, mafia. Le nuove regole del gioco smascherate dalla Procura di Messina con i segreti del nuovo boss, catanesissimo.   PALERMO, IL FILM DEL BLITZ- Raccontiamo il blitz che ha inchiodato i boss di San Mauro Castelverde e Trabia attraverso le immagini girate dagli investigatori durante gli appostamenti, un'inchiesta di Riccardo Lo Verso.   IL CLAN DEI FORESTALI.Da Catania a Palermo, pregiudicati per mafia, estorsione, interdetti dai pubblici uffici e piromani. Ecco i forestali siciliani: tutti i nomi e le repliche. Un'inchiesta di Erika Intrisano e Riccardo Lo Verso.   AFFARI SPORCHI, IL SISTEMA CHE FA TREMARE TRAPANI. Il giornalista Rino Giacalone svela tutti gli atti dell'inchiesta Dirty Affairs, Affari sporchi, che ha sconvolto Trapani. Attraverso le intercettazioni rompiamo il muro di silenzio che ha avvolto il blitz delle Fiamme Gialle: ecco i nomi dei politici e degli imprenditori.   INCHIESTA: IL SIGNORE DEL PORTO. Tutto su Carmelo Misseri, imprenditore di Floridia che da anni si occupa del porto di Siracusa, fresco di inaugurazione al fianco del sindaco Garozzo e del sottosegretario Faraone. Vittima delle estorsioni, ma anche arrestato e indagato per corruzione nel procedimento per lo scandalo tangenti Anas. Inchiesta di Saul Caia.   POLITICA: LUMIA RISPONDE A FARAONE. Dopo l'intervista al sottosegretario Faraone, Elena Giordano pone domande scottanti al senatore Beppe Lumia, che spiega: “Ecco perché Crocetta sta lavorando bene”.   INCHIESTA – LE AUTO DEL GIUDICE. Laura Distefano analizza gli atti del Tribunale del Riesame e conduce un'operazione verità sulle auto concesse gratuitamente dall'imprenditore Virlinzi al giudice Filippo Impallomeni, accusato di corruzione e scarcerato. Accusa e difesa, come nello stile del mensile “S”.   INCHIESTA – LE MANI SUL RIGASSIFICATORE. Porto Empedocle, un affare colossale con l'interessamento dei piani alti della politica e una presunta tangente, smentita dai diretti interessati, che fa tremare, ancora, quelli che contano ad Agrigento. Esordio col botto del gionalista Giuseppe Castaldo sul mensile “S”.   INCHIESTA – COLLETTI SPORCHI. L'indagine sul demanio marittimo della Regione fa emergere uno spaccato di favori e collusioni che coinvolgono dirigenti e funzionari regionali. Di Riccardo Lo Verso.   PARADOSSI: da Calimero alla liposuzione, le gaffe della rassegna stampa Ars. #GOODNEWS. Stasero esco con Ganiza #LaSiciliaChevorrei: Lino Spadaro, Rugbista, Roberta Rapisardi, Architetto, Ida Nicotra, costituzionalista, Giovanni Nicoletti, neurochirurgo
  • Nuova grafica e nuovi contenuti: il 28 gennaio torna il newsmagazine S S, il newsmagazine della Sicilia, scaricabile in versione digitale qui, ritorna in edicola sabato 28 gennaio. Nuova grafica, nuovi contenuti, oltre all’ampia sezione dedicata alla mafia e all’impegno investigativo e civile per batterla, che di S, da questo numero diretto da Roberto Benigno, è il marchio distintivo, antico e inedito allo stesso tempo. Copertina dedicata naturalmente alla storica fine della latitanza di Matteo Messina Denaro; all’interno, uno speciale di quaranta pagine curato dal vicedirettore Riccardo Lo Verso: dal contesto nel quale è maturata la cattura alla fitta rete di fiancheggiatori e favoreggiatori, dall’eredità mafiosa che grava sugli ultimi latitanti nel mirino degli investigatori ai dettagli inediti di vita, affetti e complicità dell’ex superlatitante. Proprio alle colpe e al ruolo della rediviva ‘borghesia mafiosa’ evocata dal pm Maurizio de Lucia - inerte o addirittura impegnata nella protezione, insieme silente e clamorosa, del boss - è dedicata l’ampia analisi di Felice Cavallaro, storica firma del Corriere della sera. S non dimentica la mafia palermitana e i suoi ribollenti equilibri, con un’esclusiva sulle voci intercettate e sulle immagini dei summit di capimafia e ‘uomini d’onore’ dei mandamenti di Porta Nuova, Brancaccio e Resuttana. Non solo mafia: attualità, economia e Regione S si arricchisce di altre sezioni, dedicate rispettivamente alla politica e all'amministrazione della Regione, e all’economia. Nella prima spiccano i servizi dedicati ai conti e agli appalti della Regione, una intervista al nuovo presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e un servizio su cosa fanno oggi i suoi predecessori; la sezione economica fa invece il punto sulla dirittura d’arrivo del caso Blutec di Termini Imerese, mentre il tempo stringe per il bando che riguarda la cessione dello stabilimento ex Fiat. Firme e rubriche S guarda oltremare, con la rubrica mensile Mafie degli altri mondi, a firma del giornalista e scrittore con base a Toronto, in Canada, Antonio Nicaso, che getta uno sguardo profondo sui fenomeni di criminalizzata in tutto il pianeta. Claudio Fava, giornalista, già deputato e presidente della commissione antimafia dell’Ars, sigla invece Controcanto, punto di vista privilegiato nella rubrica di approfondimento politico. E a proposito di approfondimento, le indicazioni del docente universitario Vincenzo Scalia sulle più importanti pubblicazioni in tema di criminalità organizzata, con la sua rubrica dedicata ai libri. Questo a tanto altro nel nuovo numero di S in edicola da sabato 28 gennaio.   Buona lettura.
  • Nomi e cognomi. Vivono (e comandano) tra noi. Rampanti o riemergenti dopo il carcere, oppure mai tramontati: su S la mappa aggiornata del potere mafioso, con i volti e le storie dei capoclan più influenti, e spesso a piede libero. Mandamento per mandamento, quartiere per quartiere, famiglia per famiglia.

    Nel nuovo numero, fra gli altri servizi, anche tanta storia e quotidianità politica e amministrativa, con un'inchiesta sul terremoto politico che sta scuotendo Forza Italia siciliana: la nuova pelle e leadership del partito che fu del 61-0 e che oggi mette all'angolo il suo capo storico, Gianfranco Miccichè; il grande nodo della Formazione, tra enti in affanno e urgenze di riforma. Ancora, l'economia, con un ampio reportage sulle energie rinnovabili, agrofovoltaico ed eolico in testa) e sulla rivoluzione attesa a beneficio (anche) dei Comuni in crisi finanziaria.

    Nell'edizione di Catania, spicca il gran ritorno di Raffaele Lombardo dopo l'assoluzione definitiva e le inchieste sulla bomba ecologica di monte Calvario a Biancavilla e sulla maxi confisca che ha colpito il settore dei carburanti.

  • Nomi e cognomi. Vivono (e comandano) tra noi. Rampanti o riemergenti dopo il carcere, oppure mai tramontati: su S la mappa aggiornata del potere mafioso, con i volti e le storie dei capoclan più influenti, e spesso a piede libero. Mandamento per mandamento, quartiere per quartiere, famiglia per famiglia.

    Nel nuovo numero, fra gli altri servizi, anche tanta storia e quotidianità politica e amministrativa, con un'inchiesta sul terremoto politico che sta scuotendo Forza Italia siciliana: la nuova pelle e leadership del partito che fu del 61-0 e che oggi mette all'angolo il suo capo storico, Gianfranco Miccichè; il grande nodo della Formazione, tra enti in affanno e urgenze di riforma. Ancora, l'economia, con un ampio reportage sulle energie rinnovabili, agrofovoltaico ed eolico in testa) e sulla rivoluzione attesa a beneficio (anche) dei Comuni in crisi finanziaria.

    Nell'edizione di Catania, spicca il gran ritorno di Raffaele Lombardo dopo l'assoluzione definitiva e le inchieste sulla bomba ecologica di monte Calvario a Biancavilla e sulla maxi confisca che ha colpito il settore dei carburanti.

  • Top secret. S, nel numero in edicola, anche digitale - come di consueto in doppia copertina per la Sicilia occidentale e, rispettivamente, orientale - illumina quel timbro occulto impresso sugli affari nazionali e transnazionali delle cosche: un fascicolo voluminoso che spinge accordi illeciti, investimenti e attività colossali di riciclaggio ben oltre i confini della Sicilia, fino alle metropoli del Nord Italia, alla Capitale, a Singapore. S Newsmagazine della Sicilia dedica ampio spazio alla politica di casa nostra, all’economia, alle inchieste. Sotto i riflettori, fra gli altri servizi, la corsa contro il tempo per l’impiego dei fondi del Pnrr, con la lista aggiornata dei professionisti e dei rispettivi compensi dei consulenti chiamati dalla Regione a sostenere gli uffici in affanno; le maree di ritorno dentro le grandi manovre del centrodestra, che si affida sempre di più all’“usato sicuro” rappresentato da navigati esponenti politici sulla scena istituzionale nei decenni precedenti.   Nella sezione Economia, i rischi finanziari che accompagnano il cammino del Ponte sullo Stretto, con le dubbie sorti della viabilità interna e delle sue dotazioni di stanziamento. E gli investimenti miliardari di Terna per e nell’Isola, mirati a moltiplicare la sua potenza energetica.  Ancora, uno sguardo alle altre province siciliane, con l’intervista al presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Birgi, Salvatore Ombra; mentre nell'Agrigentino il focus è diretto a Lampedusa e alle difficoltà del suo hotspot migranti, fra picchi di sbarchi, guai giudiziari e inefficienze ormai croniche.
  • Quel magma chiamato mafia, S torna in edicola e in digitale

    S da domani torna in edicola ed è già disponibile in versione digitale.

    Con due diverse copertine - una per la Sicilia occidentale, l’altra per quella orientale - e un allarme che suona all’unisono: la mafia prende colpi e perde pezzi nelle sue gerarchie più alte, ma resta viva e (pre)potente. Un magma che controlla e gestisce inarrestabile in modo capillare la vita quotidiana di città e quartieri. Sul nuovo numero spieghiamo e facciamo vedere il come, il chi, il dove.  Il sempre di un male radicato nella società e nella quotidianità di tutti. Dando voce anche ai vescovi siciliani e al loro aut-aut ai mafiosi: o Cristo o il malaffare.

    In pagina, anche approfondimenti e inchieste di politica, amministrazione, economia, con un’intervista all’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, fresco di riabilitazione, e al suo progetto maturo di restituire alla Democrazia Cristiana i suoi fasti storici; e un ampio focus sulle infrastrutture aeroportuali e portuali, attese al passo decisivo della svolta.

  • Quel magma chiamato mafia, S torna in edicola e in digitale   Con due diverse copertine – una per la Sicilia occidentale, l’altra per quella orientale – e un allarme che suona all’unisono: la mafia prende colpi e perde pezzi nelle sue gerarchie più alte, ma resta viva e (pre)potente. Un magma che controlla e gestisce inarrestabile in modo capillare la vita quotidiana di città e quartieri. Sul nuovo numero spieghiamo e facciamo vedere il come, il chi, il dove.  Il sempre di un male radicato nella società e nella quotidianità di tutti. Dando voce anche ai vescovi siciliani e al loro aut-aut ai mafiosi: o Cristo o il malaffare. In pagina, anche approfondimenti e inchieste di politica, amministrazione, economia, con un’intervista all’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, fresco di riabilitazione, e al suo progetto maturo di restituire alla Democrazia Cristiana i suoi fasti storici; e un ampio focus sulle infrastrutture aeroportuali e portuali, attese al passo decisivo della svolta.
  • Top secret. S, nel numero in edicola, anche digitale - come di consueto in doppia copertina per la Sicilia occidentale e, rispettivamente, orientale - illumina quel timbro occulto impresso sugli affari nazionali e transnazionali delle cosche: un fascicolo voluminoso che spinge accordi illeciti, investimenti e attività colossali di riciclaggio ben oltre i confini della Sicilia, fino alle metropoli del Nord Italia, alla Capitale, a Singapore. S Newsmagazine della Sicilia dedica ampio spazio alla politica di casa nostra, all’economia, alle inchieste. Sotto i riflettori, fra gli altri servizi, la corsa contro il tempo per l’impiego dei fondi del Pnrr, con la lista aggiornata dei professionisti e dei rispettivi compensi dei consulenti chiamati dalla Regione a sostenere gli uffici in affanno; le maree di ritorno dentro le grandi manovre del centrodestra, che si affida sempre di più all’“usato sicuro” rappresentato da navigati esponenti politici sulla scena istituzionale nei decenni precedenti. Nella sezione Economia, i rischi finanziari che accompagnano il cammino del Ponte sullo Stretto, con le dubbie sorti della viabilità interna e delle sue dotazioni di stanziamento. E gli investimenti miliardari di Terna per e nell’Isola, mirati a moltiplicare la sua potenza energetica.  Ancora, uno sguardo alle altre province siciliane, con l’intervista al presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Birgi, Salvatore Ombra; mentre nell'Agrigentino il focus è diretto a Lampedusa e alle difficoltà del suo hotspot migranti, fra picchi di sbarchi, guai giudiziari e inefficienze ormai croniche.
  • Alla Salute.

    E non certo dei diritti e della qualità dei servizi dei siciliani. Il nuovo, gigantesco ciclone giudiziario che si abbatte sulla Sanità siciliana, dilagando da un capo all'altro dell'Isola, da Catania a Palermo, dà corpo e titolo alla copertina del nuovo numero di S Newsmagazine della Sicilia, disponibile in edicola e in digitale.

    In pagina volti, nomi, ruoli e soprattutto la gran mole di intercettazioni che inguaiano politici, medici e rappresentanti degli Ordini professionali di categoria, in un impianto accusatorio che narra di favori, clientele, incarichi ad personam, agevolazioni familiari, bandi accomodati su misura.

    Non solo Sanitopoli. Su S ampie pagine di ordinaria emergenza amministrativa, politica ed economia. Focus sugli affanni dei dipartimenti regionali a reperire figure dirigenziali e sui rifiuti del posto fisso da parte di decine di vincitori di concorso, che relegano la Regione al rango di nuova cenerentola dell'impiego pubblico; un'inchiesta sul mercato delle casacche e sui più clamorosi cambi di campo nei partiti. E vicende e orizzonti della cessione della raffineria Isab di Priolo dalla russa Lukoil alla nuova gestione cipriota.

    Il capitolo mafia racconta degli attriti dentro i mandamenti palermitani, delle vecchie consuetudini estorsive sotto la maschera della riffa, del maxi blitz che ha svelato le nuove vie del grande traffico di droga.

    Sguardo ad Agrigento e alla sua provincia sempre più vessata dal pizzo e dall'omertà, e ad Augusta, il cui carcere balza tristemente alle cronache per traffici, morti sospette e presunti abusi.

  • Mimì

    2,99
    Autore: Giovanni Chiappisi - Quando nacque a Palermo, era il 1954, non sapeva ancora cosa fare (dubbio, questo, che l'accompagna ancora adesso). All'anagrafe fa Giovanni, Salvatore, Maurizio, Maria, perché i genitori capirono subito che al piccolo – già predisposto alle minchiate – serviva una protezione autorevole. Ha esplorato la strada delle radio libere, quella dell'automobilismo sportivo senza una lira in tasca e infine quella della vita in barca dove ha soggiornato comodamente per anni. Poi, come tutti quelli che non sanno fare nulla, è diventato giornalista, al Giornale di Sicilia. E la sua vita è cambiata: adesso, per le minchiate, lo pagano pure. PS. In tarda età si è nascosto per tre anni in Brasile dove, per campare, si è inventato proprietario di una regia taverna sul mare. E oggi ha scoperto che, oltre al mal d'Africa, esiste anche il mal del Brasile. PPS. Questo è il suo primo romanzo.
  • Autore: Vincenzo Lo Re -  Avvocato penalista classe 1960, esercita a Palermo. Questo romanzo è il secondo che dedica a Giorgio Nicosia, avvocato ironico e single suo malgrado, già protagonista di Come un castello di sabbia, pubblicato nel 2009 con la stessa casa editrice.

    Giorgio Nicosia è un avvocato penalista quarantenne, single per necessità: dai tempi del liceo, viene sistematicamente abbandonato dalle sue fidanzatine con la classica formula “prendiamoci una pausa di riflessione”. Innamorato della sua professione, si imbatte ogni settimana in processi assai diversi, molti dei quali finiscono per presentare aspetti grotteschi e ai limiti del comico. La telefonata di una vecchia collega di università impegnata nel volontariato lo proietta in una lotta ad armi impari contro criminali che sfruttano i minori dei quartieri a rischio di Palermo. Le indagini di Giorgio si intrecceranno in maniera inaspettata con l’arresto della primula rossa di Cosa Nostra, dopo una latitanza durata trent’anni, e con l’omicidio di un illustre politico siciliano. Il finale del racconto si sposta nei dintorni di una villa storica sui Nebrodi, proprietà di una affascinante nobildonna siciliana, di cui Giorgio, inevitabilmente, si innamora: riuscirà questa volta a scongiurare il consueto abbandono?

    La spedizione del libro cartaceo e la possibilità del ritiro in sede sarà riattivata  dal 6 settembre 2021

  • Due copertine, una per la Sicilia occidentale e l’altra per la parte orientale dell’Isola. E un solo S, Newsmagazine della Sicilia, com’è consuetudine. La prima: Stanati. Nei luoghi - tanti, troppi - dove i mafiosi si sentono come nelle proprie case e uffici. Carcere compreso. Il numero in edicola dedica un ampio servizio a nomi, volti, foto, lettere, intercettazioni, persino schermate di videochiamate in cella, al malaffare di Cosa nostra che si insinua nei quartieri e in tutti i gangli dell’economia, anche legale della città. Senza risparmiare il carcere di Pagliarelli, dove gli inquirenti hanno scoperchiato un’autentica ‘cupola’ in zione e ai posti di comando.   L’altra cover story analizza ai raggi X equilibri politici e amministrativi del nuovo Comune di Catania nell’appena iniziata era Trantino: composizione del consiglio tra new entry, ex ‘impresentabili’ eletti, veterani. E arie di fronda, pur dentro la massiccia maggioranza che sostiene il primo cittadino, atteso adesso al disinnesco dei ‘mal di pancia’ attraverso le nomine di sottogoverno nelle aziende partecipate. In pagina, un’ampia intervista e una giornata trascorsa con Leoluca Orlando, che racconta il suo anno da non-sindaco analizzando errori, prospettive. Non senza bacchettate. A chi gli è succeduto e a… sé stesso.   E poi, oltre alle rubriche delle nostre firme Claudio Fava, Felice Cavallaro, Antonio Nicaso, Vincenzo Scalia, Alessandro Dagnino, le pagine politiche, con l’intervista al segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo; ed economiche, con la filiera siciliana del grano che rischierebbe il tracollo se non venisse dipanata la matassa europea delle autorizzazioni all’uso di diserbanti. E con la grande spina delle concessioni balneari, in procinto di attraversare una rivoluzione normativa: su S l’analisi della situazione siciliana, con numeri, costi e dati.
  • S 147 Cover Catania - Digital Version Due copertine, una per la Sicilia occidentale e l’altra per la parte orientale dell’Isola. E un solo S, Newsmagazine della Sicilia, com’è consuetudine. La prima: Stanati. Nei luoghi - tanti, troppi - dove i mafiosi si sentono come nelle proprie case e uffici. Carcere compreso. Il numero in edicola dedica un ampio servizio a nomi, volti, foto, lettere, intercettazioni, persino schermate di videochiamate in cella, al malaffare di Cosa nostra che si insinua nei quartieri e in tutti i gangli dell’economia, anche legale della città. Senza risparmiare il carcere di Pagliarelli, dove gli inquirenti hanno scoperchiato un’autentica ‘cupola’ in zione e ai posti di comando. L’altra cover story analizza ai raggi X equilibri politici e amministrativi del nuovo Comune di Catania nell’appena iniziata era Trantino: composizione del consiglio tra new entry, ex ‘impresentabili’ eletti, veterani. E arie di fronda, pur dentro la massiccia maggioranza che sostiene il primo cittadino, atteso adesso al disinnesco dei ‘mal di pancia’ attraverso le nomine di sottogoverno nelle aziende partecipate. In pagina, un’ampia intervista e una giornata trascorsa con Leoluca Orlando, che racconta il suo anno da non-sindaco analizzando errori, prospettive. Non senza bacchettate. A chi gli è succeduto e a… se stesso. E poi, oltre alle rubriche delle nostre firme Claudio Fava, Felice Cavallaro, Antonio Nicaso, Vincenzo Scalia, Alessandro Dagnino, le pagine politiche, con l’intervista al segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo; ed economiche, con la filiera siciliana del grano che rischierebbe il tracollo se non venisse dipanata la matassa europea delle autorizzazioni all’uso di diserbanti. E con la grande spina delle concessioni balneari, in procinto di attraversare una rivoluzione normativa: su S l’analisi della situazione siciliana, con numeri, costi e dati.
  • S 148

    2,00
    Uno, due, tre. Retata. La triplice mazzata in pochi giorni a tre dei mandamenti cardine di Cosa nostra palermitana, ha il sapore dell’en plein, anche se magistrati e investigatori sono ben consapevoli che la mafia è un iceberg con troppe punte ancora da prosciugare. In copertina su S Newsmagazine della Sicilia, le maxi operazioni condotte a San Lorenzo-Tommaso Natale, Resuttana e Porta Nuova, con tutte le foto segrete dei summit, le intercettazioni e i pedinamenti: uno speciale di 28 pagine che svela i retroscena di una mafia in continuo fermento, tra liti e lotte per il potere da mantenere o conquistare, in una dimensione di controllo pressoché assoluto dell’economia nei quartieri sotto il giogo mafioso. Nella sezione Economia, la seconda uscita dell’inchiesta sui lidi balneari, nel mezzo della scacchiera aperta tra governo italiano e Commissione Ue, divisi sull’apertura alla libera concorrenza delle concessioni sui lidi. S fa il punto dell’intricata questione, pubblicando l’elenco completo delle concessioni siciliane, con nomi, cognomi, ditte, estensioni delle aree concesse e canoni versati. Spazio anche allo stato di salute dell’economia siciliana, il cui Pil prende potenziale ossigeno dagli investimenti pubblici ma resta alle prese con le crisi del settore agricolo ed edile. Per la politica, ampia intervista a Enrico la Loggia, padre-pioniere di Forza Italia: nelle sue parole il quadro - poco confortante - del dibattito politico in Sicilia e in Italia. In pagina pure l’emergenza infinita della Valle del Belice a oltre mezzo secolo dal sisma che la devastò, e adesso davanti all’aumento esponenziale dei tumori per le assenti strategie di smaltimento dell’amianto. Intanto, Catania, sfiancata dalle emergenze e dai black out, mette in campo la nuova giunta, tra vincenti e scontenti, e guarda, in provincia, allo scioglimento per rischio di infiltrazioni mafiose, del consiglio comunale di uno dei più importanti centri vitivinicoli, Castiglione di Sicilia. Mentre arrivano i rinvii a giudizio per l’affare Interporti, che vede coinvolti, fra gli altri, Gaetano Armao e Marco Falcone, che si sono passati il testimone dell’assessorato regionale all’Economia dalla giunta Musumeci al governo Schifani. Last but not least, le rubriche consuete di firme come Claudio Fava, Felice Cavallaro, Antonio Nicaso, Alessandro Dagnino, Vincenzo Scalia.
  • Le facce, nel nuovo numero di S in edicola, e soprattutto i nomi della mafia che si aggrappa al potere compattandosi e organizzandosi attraverso rapporti che non conoscono più confine di quartiere e di mandamento, in un’illegalità dilagante che segna il nostro tempo, mentre il boss Matteo Messina Denaro muore e lascia il proprio ‘testamento’ criminale nelle pagine dell’ultimo verbale reso ai magistrati. Sibillino e minaccioso, ambiguo e ostinato. Parole, le ultime di Messina Denaro, che pubblichiamo una per una, accompagnate dall’analisi sulla sorte e le scelte della figlia riconosciuta Lorenza. Che, appunto, ha scelto: il padre e il suo cognome. Nel nuovo numero, le confessioni e la rete maleodorante attorno a delitti vecchi e nuovi, boss di ritorno o rampanti, nella Cosa nostra che cerca intanto di rialzare la testa nel mondo attraverso i grandi traffici di droga. La testa, la chinano intanto i clan etnei di Biancavilla, colpiti da un blitz che ne decapita i vertici. Non solo mafia e malaffare criminale, su S anche inchieste sulla prevenzione antincendio nell’Isola flagellata dai roghi e sull’ennesima impasse sulle redivive Province, con il sedicesimo rinvio delle elezioni.
  • Le facce, nel nuovo numero di S in edicola, e soprattutto i nomi della mafia che si aggrappa al potere compattandosi e organizzandosi attraverso rapporti che non conoscono più confine di quartiere e di mandamento, in un’illegalità dilagante che segna il nostro tempo, mentre il boss Matteo Messina Denaro muore e lascia il proprio ‘testamento’ criminale nelle pagine dell’ultimo verbale reso ai magistrati. Sibillino e minaccioso, ambiguo e ostinato. Parole, le ultime di Messina Denaro, che pubblichiamo una per una, accompagnate dall’analisi sulla sorte e le scelte della figlia riconosciuta Lorenza. Che, appunto, ha scelto: il padre e il suo cognome. Nel nuovo numero, le confessioni e la rete maleodorante attorno a delitti vecchi e nuovi, boss di ritorno o rampanti, nella Cosa nostra che cerca intanto di rialzare la testa nel mondo attraverso i grandi traffici di droga. La testa, la chinano intanto i clan etnei di Biancavilla, colpiti da un blitz che ne decapita i vertici. Non solo mafia e malaffare criminale, su S anche inchieste sulla prevenzione antincendio nell’Isola flagellata dai roghi e sull’ennesima impasse sulle redivive Province, con il sedicesimo rinvio delle elezioni.
  • In edicola e in copia digitale il nuovo numero di S Newsmagazine della Sicilia. Colpi alla mafia, volti, nomi e parole di boss e gregari, tanto a Ovest quanto a Est dell’Isola, con due copertine, una per la Sicilia occidentale e l’altra per la zona orientale. Un sisma che ha già mandato le prime violente avvisaglie e che minaccia di irradiarsi a lungo e in profondità, sconvolge il mondo del narcotraffico, con epicentro a Trapani e Palermo, nei servizi di copertina per l’edizione della Sicilia occidentale: le facce e i nomi della gente della droga, svelati da un’inchiesta partita dalle rivelazioni di un neo collaboratore di giustizia. Tremano a decine, tra capi, corrieri, manovali e collusi, dalla provincia più occidentale dell’Isola fino a importanti famiglie dei mandamenti del capoluogo e al mercato nazionale, nei suoi gangli calabresi e romani. Su S anche la pubblicazione integrale di uno dei verbali più significativi e inquietanti degli interrogatori di Matteo Messina Denaro, adesso libero dagli omissis: il boss recentemente scomparso in versione ‘avvelenatore di pozzi’ parla (e tace) dei rapporti con i capi più influenti di Cosa nostra, dei traffici di stupefacenti e dell’omicidio del piccolo Di Matteo. A Catania l’operazione ‘Malerba’ scoperchia e travolge uno dei fortini più impenetrabili del traffico in città e provincia: il dedalo di viuzze e isolati attorno a via Capo Passero. Un meccanismo perfetto, fatto di vedette, spartizioni territoriali, corrieri, adesso inceppato dalle indagini. Anche politica e vita pubblica, sul nuovo numero: l’inchiesta sui costi indefiniti - e in lievitazione - per il trasferimento dei rifiuti all’estero; e le pieghe, minacciose per i conti della Regione, dell’accordo Stato-Regione.
  • In edicola e in copia digitale il nuovo numero di S Newsmagazine della Sicilia. Colpi alla mafia, volti, nomi e parole di boss e gregari, tanto a Ovest quanto a Est dell’Isola, con due copertine, una per la Sicilia occidentale e l’altra per la zona orientale. Un sisma che ha già mandato le prime violente avvisaglie e che minaccia di irradiarsi a lungo e in profondità, sconvolge il mondo del narcotraffico, con epicentro a Trapani e Palermo, nei servizi di copertina per l’edizione della Sicilia occidentale: le facce e i nomi della gente della droga, svelati da un’inchiesta partita dalle rivelazioni di un neo collaboratore di giustizia. Tremano a decine, tra capi, corrieri, manovali e collusi, dalla provincia più occidentale dell’Isola fino a importanti famiglie dei mandamenti del capoluogo e al mercato nazionale, nei suoi gangli calabresi e romani. Su S anche la pubblicazione integrale di uno dei verbali più significativi e inquietanti degli interrogatori di Matteo Messina Denaro, adesso libero dagli omissis: il boss recentemente scomparso in versione ‘avvelenatore di pozzi’ parla (e tace) dei rapporti con i capi più influenti di Cosa nostra, dei traffici di stupefacenti e dell’omicidio del piccolo Di Matteo. A Catania l’operazione ‘Malerba’ scoperchia e travolge uno dei fortini più impenetrabili del traffico in città e provincia: il dedalo di viuzze e isolati attorno a via Capo Passero. Un meccanismo perfetto, fatto di vedette, spartizioni territoriali, corrieri, adesso inceppato dalle indagini. Anche politica e vita pubblica, sul nuovo numero: l’inchiesta sui costi indefiniti - e in lievitazione - per il trasferimento dei rifiuti all’estero; e le pieghe, minacciose per i conti della Regione, dell’accordo Stato-Regione.
  • S 151

    2,00
    I pentiti, l’America: ponti sospesi e mai davvero interrotti che portano gli investigatori sulle tracce e sui conti correnti di vecchie e nuove cosche. Nel nuovo numero di S in edicola, un ampio reportage con gli atti di indagine che collegano a doppio filo i clan del Palermitano alle cosche consorelle di New York, in un giro di affari scoperchiati da un blitz tra le due sponde dell'oceano. In pagina anche i pizzini inediti che svelano il ruolo di Martina Gentile, figlia dell'amante di Matteo Messina Denaro e solerte “postina” del boss recentemente deceduto. E le grandi manovre, insidiate dalle rivelazioni di un collaboratore, per la riorganizzazione radicale dei clan di Palermo e provincia. Focus anche sulla mafia di Catania e del feudo etneo per eccellenza, l’Ennese, tra racket ed ergastoli confermati per un omicidio stile vecchia mafia di alcuni anni fa. Spazio anche alle inchieste, con il bilancio - poco lusinghiero - di un anno di attività parlamentare dell'Ars, e alle interviste ai protagonisti della vita economica siciliana: il nuovo presidente di Ance Palermo, Giuseppe Puccio, illustra bellezza e crisi di un settore cruciale, cioè l’edilizia. Buona lettura.
  • Gaetano Savatteri, giornalista, nato a Milano nel 1964, cresciuto in Sicilia, per Sellerio ha pubblicato La congiura dei loquaci (2000), La ferita di Vishinskij (2003), Gli uomini che non si voltano (2006) e Uno per tutti (2008). Autore di testi teatrali e libri d'inchiesta, ha scritto il saggio I siciliani (Laterza, 2005) e il volume I ragazzi di Regalpetra (Rizzoli, 2009). Vive e lavora a Roma.   Autore: Gaetano Savatteri Collana: I libri di I love Sicilia Prezzo: € 9.90 (copia Cartacea) Pagine: 128 Rilegatura: Libro in brossura Formato: mm. 120x170 ISBN: 978 88 96499 09 2 Per richiedere la copia cartacea di questo volume chiama lo 091 7308921 o scrivi a info@casaeditricenovantacento.it

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